lunedì 7 luglio 2008

Ceppaloniopoli


Caso Why Not ? : Mastella un massone ? why not?!


Da diversi mesi, politici di ogni schieramento difendono la loro casta parlando a ruota libera nei salotti della televisione italiana, partendo da Porta a Porta fino allo studio di Ballarò del “Vespa di sinistra”, Giovanni Floris. Questi “eletti da nessuno” possono tranquillamente accusare chiunque e ridicolizzare indagini in corso a proprio carico, magari sbeffeggiando il Pm titolare dell’inchiesta, davanti a milioni di spettatori.
A loro e’ consentito.
Ma cosa accadrebbe se il magistrato in questione decidesse di rispondere a viso aperto alle calunnie rivoltegli dal politico-imputato di turno? Accadrebbe quello che sta succedendo da un anno. Da diverso tempo ormai i meccanismi si sono messi perfettamente in moto, inesorabilmente verso un comune obiettivo: disorientare gli italiani. Le televisioni e i telegiornali di regime, a reti unificate, stanno condannando (tranne poche eccezioni, vedi Annozero, rai 2) le esternazioni del Pm Luigi De Magistris, reo di non aver chinato il capo dinanzi alle pressioni dell’ex Ministro della inGiustizia Clemente Mastella. Secondo il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l’On. Violante, infatti, i magistrati non possono esprimere in pubblico opinioni di qualunque genere, mentre i politici si. Ma se tornassimo ai tempi in cui Violante era giudice istruttore si noterebbe chiaramente che lui in tv ci andava spesso e volentieri. Adesso, oltre ad aver perso la memoria, fa anche finta di non conoscere la legge, dato che non ne esiste una che vieta a un magistrato di esprimersi dove e come vuole. Dunque, le accuse non stanno in piedi. Naturalmente il 99% dei componenti dei mass media preferisce litigare sulla condotta del Pm napoletano, invece di spiegare alla gente che cosa si e’ scatenato in Italia in questi giorni.
De Magistris, sostituto procuratore a Catanzaro, stava seguendo il filone di inchiesta Why not? riguardo una presunta lobby che influenza le scelte delle amministrazioni pubbliche sull’utilizzo dei finanziamenti europei e sulle assegnazioni di appalti. I principali iscritti nel registro degli indagati sono : Paolo Poletti, capo di Stato Maggiore della Guardia di Finanza; Nicola Adamo, assessore Ds al turismo e vicepresidente della Regione Calabria; Mario Pirillo, assessore regionale all’agricoltura e forestazione; Tonino Saladino ex responsabile della Compagnia delle Opere, intercettato al telefono con Mastella; Clemente Mastella, ministro della Giustizia; Massimo Stellato, capocentro del Sismi di Padova. Questo e’ l’elenco quasi completo degli indagati eccellenti i cui reati contestati sono : corruzione, associazione per delinquere, violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete, truffa e finanziamento illecito ai partiti. Infine, e’ stata avallata l’ipotesi dell’appartenenza di alcuni sospettati sopraelencati alla società segreta Loggia San Marino, impiegata per la realizzazione degli affari illegali doverosamente coperti da membri delle istituzioni, Mastella in primis. Quest’ultimo, venuto a conoscenza delle indagini a suo carico, ha immediatamente sfruttato i propri poteri di Guardasigilli chiedendo al Csm il trasferimento del magistrato per una presunta incompatibilità ambientale, scambiando le cause con gli effetti. Il Ministro si e’ dichiarato vittima di una ritorsione di De Magistris in seguito alla sua richiesta di trasferimento, ma e’ vero il contrario. E’ stato Mastella, dopo aver udito il “tintinnio delle manette”, a darsi da fare per spedire il sostituto procuratore in altra sede. Il risultato qual e’ ? a De Magistris e’ stata sottratta con la forza Why Not? e l’inchiesta e’ stata assegnata a un nuovo Pm che, se non vorrà fare la stessa fine del suo collega, dovrà scegliere la linea morbida e archiviare il risultato di due anni di duro lavoro.
In tanti avevano attaccato l’indipendenza della magistratura con l’intento di porla sotto il controllo dell’esecutivo, al fine di stroncare sul nascere le indagini sui Poteri forti, ma non c’erano mai riusciti…fino ad ora . I vari Bettino Craxi, Silvio Berlusconi e Licio Gelli avevano semplicemente sbagliato metodo. I primi due, gridando contro le cosiddette “toghe rosse”e Pm “manettomani”, tentarono di cambiare la costituzione inserendoci leggi incostituzionali scritte con i piedi e quindi facilmente raggirabili dai giudici, mentre il venerabile Gelli a capo della loggia massonica P2 (della quale Berlusconi stesso era membro.Tessera P2 n.1816, data di affiliazione 1978) fu arrestato e non riuscì ad attuare il suo piano di rinascita democratica.
Il governo Berlusconi (2001-2006)invece, silenziosamente, ha dotato il Guardasigilli di un potere che gli consente di chiedere il trasferimento dei magistrati, creando un’atmosfera di sfiducia e abbandono attorno a chi ancora crede ingenuamente che la legge sia uguale per tutti. Naturalmente il governo Prodi ha confermato in 9 punti su 10 la riforma della giustizia Castelli, che munisce il Ministro della Giustizia di questo strumento scaccia-pm.
In conclusione, vorrei citare alcune frasi prese da un testo troppe volte calpestato e per molti sconosciuto, la Costituzione della Repubblica Italiana. Art. 3: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali dinanzi alla legge", art. 25 : "Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge", art. 104: "La Magistratura costituisce un ordine autonomo indipendente da ogni altro potere", art. 107: "i magistrati sono inamovibili". Se il concetto non e’ abbastanza chiaro prendo in prestito le parole del politico e scrittore cecoslovacco Vaclav Havel : la Magistratura e’ il potere dei senza potere.
Non e’ tutto così triste come sembra, in fondo in questo articolo c’e’ anche un messaggio di puro ottimismo. Infatti se queste leggi non vi piacciono o avete voglia di stralciarle vi basterà diventare Ministro della Giustizia e il gioco sarà fatto.

Marco Iannello

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