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martedì 16 settembre 2008

Signoraggio bancario parte 5

Se andassimo ad analizzare altri eventi di enorme importanza ci renderemmo conto che il sistema bancario ha mutato la realtà dei fatti, plasmandola a proprio piacimento da dietro le quinte, senza dare nell’occhio. Per questo molti pensano che lo Stato in cui viviamo non è una democrazia ma una steganocrazia: potere coperto.
Appena dopo l’istituzione della Fed, avvenuta nel 1913, scoppiarono diverse guerre: I Guerra Mondiale, II Guerra Mondiale e Guerra del Vietnam.
In Europa infuriava la I Guerra Mondiale e Woodrow Wilson dichiarò apertamente la neutralità degli Usa. Ma gli interessi bancari erano troppo consistenti. Come abbiamo già detto la guerra è il più grande affare che possa capitare a una Banca Centrale, perché obbliga la nazione a chiedere prestiti di proporzioni gigantesche. Il Colonnello americano House, legato alle famiglie bancarie internazionali e uno dei fondatori del Council on Foreign Reletions, contattò il Ministro degli Esteri inglese sir Edward Grey per trovare un modo per trascinare gli Usa in guerra. In una conversazione registrata, Grey disse:”Cosa farebbero gli americani se i tedeschi affondassero una nave da crociera con passeggeri americani a bordo?” House rispose:”Credo che un’ondata di indignazione travolgerebbe gli Stati Uniti, e questo sarebbe sufficiente per farci entrare in guerra”. Ricordate cosa successe il 7 Maggio 1915? La nave da crociera Lusitania attraversò il Canale della Manica, dove era risaputa l’attività dei sommergibili tedeschi, e fu silurata da un sottomarino. Gli americani chiesero immediatamente l’ingresso degli Usa nel conflitto europeo. Ancora stessi interessi, stesse persone dietro le quinte e stesso schema problema-reazione-soluzione. J.D. Rockefeller incassò 200 milioni di dollari dalla guerra e gli Stati Uniti spesero 30 miliardi di dollari, quasi tutti presi in prestito su interesse dalla Federal Reserve.
Anche la II Guerra Mondiale fu alimentata dai cartelli bancari.
L’asse Italia-Germania-Giappone si espandeva a macchia d’olio in Europa e in Asia. Gli Usa ancora una volta dichiararono la loro neutralità, ma gli uomini dietro le quinte volevano l’ingresso del paese in guerra. Il Presidente Roosvelt, appartenente a una famiglia di banchieri dal XVIII secolo, tagliò i rifornimenti di petrolio al Giappone, congelò gli investimenti nipponici, aiutò militarmente l’Inghilterra e concesse prestiti alla Cina, nemica del Giappone. In breve, Roosvelt, il cui padre fu membro del consiglio della Fed, fece di tutto per far arrabbiare i giapponesi. Ancora una volta entrò in gioco lo stesso schema: bisognava convincere l’opinione pubblica ad accettare l’ingresso in guerra, per poter favorire gli interessi bancari. Dopo queste provocazioni, il Giappone attaccò la flotta militare di stanza a Pearl Harbor il 7 Dicembre 1941, uccidendo 2400 marinai. Il comando militare Usa, nonostante fosse stato avvertito dai servizi segreti australiani dell’arrivo delle navi nipponiche, non fece nulla per evitate la catastrofe. Risultato: 1 milione di americani si arruolarono per la guerra e i cartelli bancari si arricchirono a dismisura. In Europa la Germania di Hitler era sostenuta dalla IG Farben, l’attuale Bayer, che produceva il gas Zyklon B(quello usato per uccidere gli ebrei nelle camere a gas) e l’84% degli esplosivi tedeschi. Una società alleata alla IG Farben era la Standard Oil Company di J.D.Rockefeller. Senza l’additivo fornito da questo banchiere la luftwaffe(aviazione militare tedesca) non avrebbe mai potuto entrare in funzione. I bombardamenti su Londra furono resi possibili a causa della vendita da parte della Standard Oil Company di circa 20 milioni di dollari di carburante alla IG Farben. Inoltre, l’americana Union Bank Corporation era dedita al riciclaggio dei soldi nazisti e finanziò l’ascesa di Hitler. Sapete di chi era la Union Bank? Apparteneva a Prescott Bush! Padre di George Bush e nonno di George W. Bush, membro della loggia massonica Skull & Bones, la stessa a cui sembra appartenere l’attuale Presidente Usa. La Union Bank fu infine confiscata. I libri di Storia non dicono nemmeno questo.